In una valle dei Pirenei tutto è ricoperto di bianco, siamo in dicembre e le bufere sono all’ordine del giorno.
Ma c’è una strana figura appesa ai cavi della teleferica che trasporta gli operai alla centrale idroelettrica. Solo da vicino si riesce a capire che è il corpo di un enorme cavallo che apparteneva ad uno degli uomini più ricchi di Francia.
Quando il comandante Servaz viene incaricato del caso gli sembra di essere stato preso in giro dai suoi superiori, lui ha altri importanti casi da risolvere, un cavallo morto non è la fine del mondo!
Ma tutta la faccenda in poco tempo mostra i suoi risvolti più bui quando sul luogo del crimine viene scoperto il DNA di un serial killer rinchiuso in un istituto della zona. Come è riuscito a scappare dalla struttura di massima sicurezza?
Un caso davvero ingarbugliato per Servaz che non si sente per niente a proprio agio in quel territorio e sul procinto di dover affrontare tutte le sue più grandi paure; solo tirando fuori il suo coraggio il comandante potrà risolvere il mistero.
Un thriller ben scritto che vi terrà col fiato sospeso dall’inizio alla fine, mai noioso o ripetitivo.
L’autore ha creato un nuovo detective che è difficile dimenticare per la sua normalità, un uomo che si dedica anima e corpo al suo lavoro di comandante nonostante tutte le sue paure: la velocità, le vertigini e la sua quasi incapacità ad usare le armi. Insomma, sembra che Servaz non possa essere un cacciatore di serial killer, ma vi ricrederete…
Buona lettura!
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Il demone bianco di Bernard Minier,