Amburgo, Seconda guerra mondiale. Josepha è ariana, ha quindici anni e vive con la sua famiglia: la madre e il fratello che seguono letteralmente i principi del nazismo ed il padre che dopo aver combattuto e aver perso una gamba, vede vacillare la sua “fede” nel regime. La vita relativamente tranquilla della famiglia viene sconvolta quando una madre con i suoi due figli bussa alla porta di casa: ha disperatamente bisogno di aiuto, la figlia sta male e non sa dove portarla. Il padre di Josepha li fa entrare subito in casa nascondendoli in soffita perchè si vede già dai loro lineamenti che sono ebrei. Non tutta la famiglia però è d’accordo con questa decisione, dando vita a segreti e bugie che spaccano i già precari legami della famiglia tedesca.
Dopo questo inaspettato arrivo anche Josepha non è per niente contenta, lei è ariana, appartiene alla razza perfetta e non sopporta di dover dividere la sua casa ed il suo cibo con degli ebrei, persone di razza inferiore, quasi animali; ma la vicinanza con Rina che ha la sua età ed è sensibile come lei, infonderà in lei il dubbio che la ragazza ebrea in fondo non sia tanto diversa, ma che anzi le assomigli più di quanto pensi.
La storia è raccontata in prima persona da Josepha che sembra una ragazza superficiale ed egocentrica, che si preoccupa più delle sue frivole amiche tedesche che di ciò che accade nella sua famiglia; questo personaggio all’inizio mi è sembrato quasi antipatico, anche se purtroppo so che le idee naziste venivano inculcate a forza nella mente della gente, un perfetto lavaggio del cervello.
Ma man mano che Josepha inizia a pensare con la sua testa e a capire che anche gli ebrei meritano di vivere la loro vita da liberi, spicca la grande sensibilità di questo personaggio.
Ho adorato Rina, una ragazzina timida e sensibile che non si arrende di fronte alla cecità di Josepha e le fa capire che lei e la sua famiglia sono uguali, tutti siamo uguali.
A poco a poco Josepha si allontana dalle sue amiche d’infanzia, ma si avvicina sempre di più a Rina facendo nascere un’amicizia dolce e forte al tempo stesso che supererà tutte le barriere alzate dalla guerra.
Quello che tutte le volte mi lascia senza parole è il potere che ha avuto la propaganda nazista sul pensiero di un’intera nazione grazie, purtroppo, alle azioni di intimidazione e ferocia e che così solo una minima parte abbia avuto il coraggio di opporsi all’antisemitismo.
Davvero un’ottima lettura, che ci apre gli occhi sui pregiudizi sulle persone che a volte ci chiudono gli occhi davanti alle apparenze. Una grande amicizia piò darci il coraggio di aprire la mente e il cuore, rafforzando il nostro carattere e la nostra personalità per non far sempre parte di un unico gregge.
Buona lettura!
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Vi invito caldamente insieme a Sofia e Rebecca Domino di visitare i siti internet delle Associazioni che hanno fondato:
www.unponteperannefrank.org
che incoraggia a rimuovere ogni forma di discriminazione.
www.adolescentiecancro.org
che offre aiuto ai ragazzi tra i 13 e i 24 anni che hanno il cancro o che l’hanno avuto.
Grazie di cuore!
La mia amica ebrea di Rebecca Domino,