Un thriller con sfumature di noir che ci porta sulle coste della Liguria nel 1942 dove si trova il manicomio di Pratozanino. In questo luogo di tristezza e desolazione lavora il dottor Muller, giovane psichiatra tedesco e che nasconde un temibile segreto e che a volte anch’egli crede di essere posseduto dalla follia. Nel manicomio vi è ricoverata una donna bellisssima che in preda ad un malessere interiore dipinge sul muro col suo stesso sangue oscuri simboli e immagini. Tutto diventa però reale quando viene ritrovato nelle cucine il cadavere di un uomo. A risolvere il caso viene chiamato il colonnello Angresio che insieme al dottor Muller cercherà di far luce sul mistero: ma è possibile fidarsi di questo giovane psiachiatra con un passato alquanto torbido? E’ possibile che sia invece proprio lui l’assassino? E intanto il numero di cadaveri aumenta, nell’istituto viene introdotta l’elettroshock ( appena diventato l’unico modo per guarire le menti malate e l’ombra della guerra porta timore e paura fra la gente.
Le indagini porteranno alla luce tutti gli orrori e le minacce subiti dai pazienti del manicomio ad opera di chi dovrebbe invece badare al loro benessere e curarli.
Un thriller con un’ambientazione originale e in cui l’Autore adotta uno stile semplice e lineare nel raccontare la storia. Il lettore si trova a conoscere in modo diretto cos’è l’angoscia di chi è rinchiuso nel manicomio, l’ansia e le paure che prendono ostaggio tutte le persone, inevitabilmente.
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La paziente n. 9 di Alessandro Defilippi,